IN MOVIMENTO… COME LE ONDE DEL MARE

Se mi volto indietro, a quando ho iniziato il mio percorso con Psicoumanitas, rivedo quella me bambina fragile ed impaurita, desiderosa d’ Amore.

Se dovessi esprimere attraverso una sola parola tutto quello che Psicoumanitas ha rappresentato per me in questi anni, la parola che sento dentro, nella pancia è proprio “Amore”.

Amore inteso come sentimento autentico, puro e libero, come sentiero da percorrere seguendo il proprio ritmo, a tratti in solitudine, a tratti mano nella mano con l’altro, che conduce verso la conoscenza e l’accettazione di sé.

L’immagine che mi appare in questo momento, se chiudo gli occhi, è proprio quella di un sentiero, e di una me viandante che lascia le sue orme nel costruire il suo cammino. È stato un cammino intenso, a tratti difficile e doloroso in cui ho sentito spesso il vuoto, la paura e le catene che con cura negli anni mi ero costruita.

All’inizio di Psicoumanitas ero chiusa, timida, avevo paura di esprimere il mio pensiero per paura di non essere all’altezza delle mie stesse aspettative e di essere giudicata, così mi nascondevo dietro il mio silenzio, dietro la mia corazza.

Indossare le maschere che mi ero costruita e che fino a quel momento mi avevano protetto, mi avevano allo stesso tempo incastrata in uno stato di “immobilità”. Il mio non amarmi, la poca fiducia in me stessa, la mia paura di guardarmi dentro ed incontrare il mio senso di vuoto, il mio silenzio, mi avevano in qualche modo paralizzata nell’impossibilità di esprimermi con la mia voce, con le parole. In questo viaggio ho scoperto il peso e la leggerezza di quelle parole… dette, mancate, desiderate, sognate, immaginate. Di quelle parole che per molto tempo ho pensato fossero indispensabili lungo la mia strada, indicazioni fondamentali del mio cammino. In questo viaggio a piedi nudi, ho scoperto che possono esserci silenzi colmi di parole, che le parole altro non sono che gemme preziose che portiamo dentro, a volte invisibili e prive di forma, a volte silenziose e preziose, come tesori nascosti in terre inesplorate.

Quando ho iniziato a “sentire” tutto ciò ed ascoltare attraverso il ritmo del mio cuore il peso di ogni mio passo, ho imparato il valore del coraggio e nel mentre continuavo il mio cammino, mi sono resa conto di tutta la strada percorsa fin li, dei sassi che ho incontrato, delle interruzioni che mi hanno bloccata, degli incroci che mi hanno messo davanti a delle scelte, delle salite, delle discese, dei rettilinei infiniti e di quanto tutto questo facesse parte di me, della mia storia di vita.

Insieme al coraggio ho imparato il valore dell’accogliere, accogliendomi e dell’amare, iniziando ad amarmi, e dare così spazio ad un tempo nuovo, un tempo interiore, il tempo del “kairos”. Il tempo del fare e del disfare, il tempo del ragionevole dubbio, senza averne paura, ma accogliendo semplicemente con tempo, pazienza egentilezza nel qui ed ora.

Ho iniziato così a dare voce al mio cuore, liberandolo un po’ da quelle catene che fino ad allora lo avevano bloccato, castrato, privato di quella che è la libertà più pura che possa appartenere all’essere umano: la libertà di potersi scoprire, di camminare nudi, nudi con la propria anima per potersi ri-scoprire più fragili, vulnerabili, senza difese, ma anche consapevoli e fieri della propria essenza.

Psicoumanitas mi ha regalato la grande occasione di riconoscere a me stessa il mio “Diritto di Esistere”, svincolandomi in qualche modo da quella paura del giudizio e da quella idea di perfezione che per molto tempo mi ha impedito di accettare e accogliere quelle parti di me che mi provocavano vergogna, rabbia e dolore e di riscoprire così il mio senso di libertà e di liberazione nel “lasciare andare” ed essere presente a me stessa nel qui ed ora.

Tutto ciò mi ha permesso di mettermi in connessione con i miei bisogni, i miei desideri, senza farmi sopraffare dal senso di colpa e dall’idea di “giusto o sbagliato” e di iniziare a dare voce al mio cuore e non solo alla mia testa. Ho scoperto, o forse ri-scoperto così la mia vulnerabilità ma anche la mia assertività, le mie fragilità ma anche la mia resilienza, ma soprattutto l’amore ed il rispetto per me stessa che mi ha permesso di fare scelte importanti e che mi spinge ogni giorno a guadarmi nello specchio e a chiedermi cosa voglio e chi voglio essere!

Mi piace immaginare questo mio percorso in Psicoumanitas simile a quello delle onde del mare che nascono, crescono e che infrangendosi sulla riva cambiano un po’ lo stato delle cose, poi però è come se tornasse tutto come prima… in realtà nulla è più come prima!

Psicoumanitas è stata la mia onda, che mi ha dato e mi ha tolto, permettendomi di guardare la vita attraverso nuove prospettive, scorgendo nuove albe e nuovi tramonti, regalandomi nuove consapevolezze e nuovi occhi con cui scoprire il mio modo di essere, sempre in divenire.

Ilenia L’Erede. Psicoterapeuta ad Approccio Umanistico e Bioenergetico. Laureata in psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi di Chieti. Iscritta all’Albo degli Psicologi della Calabria, n. 1588. Ho conseguito un Master in Consulenza Grafologica Peritale-Giudiziaria e dei Comportamenti Disgrafici da DSA presso l’Università della Calabria. Attualmente svolgo la libera professione sia a Roma che ad Acri (CS), inoltre mi occupo di interventi educativi nel processo di integrazione e di sviluppo delle autonomie personali dei minori con disabilità all’interno delle strutture scolastiche di Roma. In passato ho lavorato come Tutor nella preparazione di esami universitari in ambito psicologico, presso l’azienda CEPU e come educatrice nei servizi per l’infanzia. Contatti: Tel: 3281569478 leredeilenia@gmail.com