UN’ESPERIENZA INSOLITA

Gli anni di formazione in psicoterapia Umanistica-Bioenergetica si sono inseriti all’interno di un mio percorso professionale che appariva già strutturato e regolato da modalità di intervento ben consolidate. Il mio lavoro nella clinica in ambito sessuologico ha sempre mantenuto un focus su obiettivi terapeutici legati alla restituzione di un significato più ampio del sintomo, che consentisse ai miei pazienti di riconoscere quanto gli atteggiamenti personali, le dinamiche relazionali e vissuti emotivi influissero sulla loro risposta sessuale. Finora i miei strumenti sono sempre stati la parola e l’ascolto, utilizzati per accogliere, contenere, sostenere, offrire suggestioni, costruire significati in chiave psicodinamica, prescrivere “mansioni sessuali”, etc.. Ma la sessualità rappresenta una dimensione multi sfaccettata nella quale convergono fattori organici, fisiologici, psicologici, relazionali, esistenziali e culturali. Sulla base di un tale presupposto, ho percepito nel tempo che le mie modalità d’intervento avrebbero potuto essere arricchite, specialmente valorizzando il corpo come strumento per accedere alle emozioni del paziente e per produrre esperienze ancora più ricche e significative nella relazione terapeutica; per implementare quei processi clinici che permettono ai pazienti di sentire la profonda connessione fra il disagio sessuale le loro difese emotive.

Il lavoro con i miei pazienti, nel periodo in cui ho intrapreso il mio viaggio esperienziale e formativo nella scuola Psicoumanitas, si è connesso attraverso un filo rosso a quello che ho compiuto su di me. Un certo utilizzo di stili difensivi, quali razionalizzazione e intellettualizzazione, fino ad allora mi aveva consentito una gestione più o meno efficace della mia angoscia esistenziale, spesso negandola e favorendo movimenti orientati al ritiro dalle relazioni e dal mio corpo, per “ripiegare sulla testa”. Rapportandomi più autenticamente con il mio dolore, ho potuto riaccedere ai miei vuoti, quelli che connotano la mia solitudine, una dimensione che ho imparato ad abitare come una casa comoda e accogliente, piena di angoli meravigliosi e sorprendenti. Al tempo stesso, attraverso esperienze formative intense in cui il gruppo era lo strumento principe, ho imparato a guardare negli occhi dell’altro le emozioni che mi fanno paura e a lasciarle andare con meditazioni e altre esperienze mediate dal corpo, senza dover ricorrere a vecchie modalità difensive orientate al controllo e ad un sovrainvestimento della mia parte più razionale.

In questo senso posso affermare di non essere stato molto diverso da molti dei miei pazienti. Il loro cambiamento non potrà identificarsi col mio, ma la familiarità con alcuni loro stili difensivi e la fiducia sulla possibilità che possa modificarli costituiscono due risorse essenziali, due compagne di viaggio, a cui non potrei più rinunciare nelle mie avventure terapeutiche.

Grazie Psicoumanitas, grazie Antonio!

Con la mia “licenza di uccidere” come tu chiami la nostra specializzazione, sono rinate diverse persone (e rinasco molto spesso anch’io).

Con affetto, Gaetano

Gaetano Gambino.  Psicoterapeuta a orientamento umanista e bioenergetico, esperto in sessuologia, è Socio Fondatore della SISP – Società Italiana di Sessuologia e Psicologia di Roma. Da diversi anni partecipa alla progettazione e alla realizzazione di corsi di aggiornamento e seminari rivolti a studenti, medici, psicologi, operatori socio-sanitari ed educatori. È autore di diverse pubblicazioni scientifiche e divulgative nell’area della sessuologia e della psicologia, anche a livello internazionale La sua pratica clinica s’ispira a un modello d’intervento che promuove una visione positiva della persona, attraverso la valorizzazione dei suoi punti di forza, delle sue potenzialità e della sua creatività. Sulla base di tali presupposti, in un clima di rispetto e accettazione empatica, viene favorita la consapevolezza di sé, del proprio corpo e delle relazioni con gli altri. Gli strumenti terapeutici utilizzati comprendono, oltre ai mezzi espressivi verbali, alcune esperienze corporee mutuate dall’approccio umanistico-bioenergetico e le cosiddette “mansioni sessuali”, quest’ultime specificamente mirate al trattamento del disagio sessuo-affettivo