Caro Antonio, innanzitutto volevo ringraziarti per avermi fatto questa “richiesta” in quanto la percepisco come ottima occasione per fare il punto della situazione, interrogarmi rispetto al percorso fatto; dove sono arrivato e dove voglio andare. In realtà, sono state queste stesse domande che, un po’ di anni fa, mi hanno spinto alla ricerca di una scuola di specializzazione in psicoterapia e che mi hanno portato ad incontrare il “MONDO PSICUMANITAS”. Dirigere due scuole dell’infanzia e asili nido, appagante per tanti anni, era diventato ormai limitante e conseguentemente logorante per me. Così, grazie all’energia del mio sentire, decisi fosse giunto il momento di cambiare ed espandermi.

Antonio, sono passati ormai 4 anni da quando ho terminato formalmente il mio percorso presso la “Nostra” scuola, eppure le emozioni, le esperienze e le energie vissute continuano  a scorrere nel mio sangue e a solleticare la mia anima. Per me è stato un onore, motivo di orgoglio essermi messo in gioco e aver scelto questo tipo di scuola dove il pensare, il capire, l’interpretare passano spesso in secondo piano per lasciare uno spazio predominante al meraviglioso universo del sentire. Grazie alle esperienza fatte: emozionali, corporee, gruppali ho scoperto di sentirmi così vivo quando do spazio/nutro quel piccolo bambino che è dentro di me che è sempre curioso, ha sempre voglia di scoprire, di sapere, di comprendere, di commuoversi, che prova  gioia ma anche paura quando  apre gli occhi, sia sul mondo  che lo circonda (soprattutto le persone) che  dentro di se’. Ho riscoperto la mia fame di intimità, la dimensione che mi permette di sentire ed esprimere contemporaneamente profonda forza vitale ed umana fragilità.

Le maratone, mi hanno permesso di entrare in profondo contatto con i miei profondi vuoti, i miei blocchi, la correlazione tra quest’ultimi e il mio stile di vita. Ho incontrato anche il mio desiderio di libertà, silenzio e pace in passato tenuti nascosti dietro le mura di quella prigione che mi ero costruito per non soffrire ma che ha avuto il prezzo di tenermi troppo spesso lontano dalle emozioni che mi avrebbero fatto sentire più vivo;  sperimentare la potenza liberatrice che si sprigiona quando entro in contatto con la ricchezza interiore del mio corpo. Ricordo la mia prima meditazione DINAMICA, il miscuglio di sudore, mucosa e lacrime, la mia rabbia più arcaica, il mio terrore di impazzire, di morire, di godere…… il mio abbandonare il pensare così controllante per diventare corpo. Ho provato gioia versando lacrime, ho sentito l’aria entrare nella mia bocca spalancata per riempire i miei polmoni; uno stato di espansione, di vibrazioni, di energia. Ho sperimentato quanto il mio respiro sia collegato alla quantità di bene/vitalità che mi permetto di ricevere e portare dentro di me. Respirando, faccio entrare non solo ossigeno ma anche nutrimento, energia in tutte le sue forme: amore, pace, gioia, vita.

In questo periodo il mio studio mi sta dando grandi soddisfazioni anche oltre le mie aspettative: il mio sentirmi sempre di più uno PSICOTERAPEUTA, che sta interiorizzando con maggiore consapevolezza il modello umanistico bioenergetico. Il modello vissuto non come un camicie da indossare ma come parte integrante del proprio modo di essere; di vivere. Il voler stare, con piacere e profonda umanità, nelle mie emozioni e in quelle degli altri riducendo l’importanza di interpretazioni spesso banali ed inutili. Lo scoprire che stabilire una relazione con “l’altro” basata sulla autenticità è di per sé nutriente/terapeutico. Adoro rimanere in silenzio, essere umilmente disposto a mettermi quasi in secondo piano per dare all’altro l’opportunità di sentirsi protagonista. Sono contento di aver deciso di continuare il mio percorso con Serena. Sento il bisogno di mantenere costante l’opportunità di avere uno spazio per me e la mia professione. Sento di voler ringraziare la scuola e anche te semplicemente perché la riconoscenza mi avvicina alle persone e alla mia umanità più profonda dove smetto di dare tutto per scontato, mi libero delle mie aspettative troppo alte e torno a sorprendermi e a meravigliarmi per ogni cosa come quando ero quel bambino che si emozionava con totale spontaneità e autenticità.

La mia più grande scoperta è stata quella di sentire il mio corpo, per quanto abbia un background di rigidità e blocchi, come meraviglioso “strumento” per comprendere l’altro dove il mio sé corporeo diventava la mia intelligenza, la mia conoscenza e la mia coscienza. Il mio “stare con l’altro” ha come bussola per orientarmi soprattutto il mio “sentire corporeo”. In modo particolare, quell’ essere sensibile a quella frequente tendenza a voler riempire la stanza di parole, di fatti e di ragioni. In passato identificavo la mia vita e la mia realizzazione come il conseguimento di obiettivi narcisistici. Mi identificavo più con il fare che con l’essere, rendendo l’immagine che io avevo di me stesso più importante di qualsiasi cosa. Secondo Lowen, se vogliamo intraprendere la strada della gioia, sentirci liberi di esprimerci è necessario abbandonare l’Io narcisistico per arrenderci al corpo. Senza dubbio il mio identificarmi maggiormente con il corpo mi ha aperto alla possibilità di intergrare il sentire nel capire. Stare nella relazione non solo con la testa ma anche con il mio corpo ha permesso al mio respiro, diventato più profondo, il libero fluire delle mie  emozioni. Essere umanista vuol dire per me entrare in contatto con la mia umanità (che include anche le mie fragilità) dove i “valori” umani diventano la mia principale competenza professionale.

 

Antonio forse quello che mi manca è la possibilità di confrontarmi con altri colleghi qui a Taranto, possibilmente del nostro orientamento. Questo mi fa vivere la solitudine oltre al fatto che è sicuramente un limite non poter far riferimento ed affidamento su una rete di colleghi motivati a creare insieme situazioni di lavoro che fanno crescere ed arricchiscono. Organizzare altre maratone qui in puglia con altri colleghi può essere sicuramente un’occasione per formare questa rete. Ti saluto….calorosamente.

Fabio Bisonzo Psicologo, Psicoterapeuta con formazione umanistica, bioenergetica e di Training autogeno. Attualmente vive e lavora a Taranto dove ha fondato due scuole che dirige, ma ha una doppia cittadinanza Italiana e Canadese.